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NELL'INFERNO SOVIETICO Per quasi sessant’anni Irena Płazak Moczulska si è portata dentro di sé un mondo, l’esperienza di sei anni molto intensamente vissuti, spesso al limite della tragedia, in condizioni, insomma, la cui estrema precarietà proietta in epoche ai confini della Storia, ma che pure, all’improvviso, si trasformano, come per un magico intervento, in splendore regale... tanto da apparire come onirico abbaglio. Il suo racconto, scritto con parole intrise di sangue, ma radicate, ad un tempo, e forgiate in un genere di speranza quasi sovrumana, che le ha permesso di resistere e superare le piú dure avversità, ora viene alla luce, perché rappresenta una possibile, autentica liberazione da quell’insopportabile peso del lungo silenzio coatto: "Fortemente radicati nella mia anima come dure schegge di malessere, essi [= i ricordi] rivivono nelle notti d’insonnia, riaffiorano nel corso della giornata dietro lo stimolo di una parola, di uno scritto, di un film o di una trasmissione radiotelevisiva. Non c’è modo di liberarmene. Oppure, chissà, il loro peso potrà risultare piú leggero, almeno in parte, appena li avrò affidati a questi fogli di carta". |
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Zane Editrice, Melendugno (Lecce), 2008; altezza cm 21, larghezza cm 15; pagg 278 | |||||||||||
Prezzo: 20,00 € | |||||||||||
prefazione di Augusto Fonseca | |||||||||||
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